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  • Istituto DIRPOLIS

I DOVERI E LA “COSA PUBBLICA”, ETICA PER IL CITTADINO E LE ISTITUZIONI: IL PROGRAMMA DELLA XIX EDIZIONE DELLA “SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE DI ACQUI TERME”, DAl 3 Al 5 GIUGNO. COORDINAMENTO SCIENTIFICO DI UN RICERCATORE DELL’ISTITUTO DIRPOLIS DEL SANT'ANNA

Publication date: 17.05.2019
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Promossa dal Comune di Acqui Terme (Alessandria), lunedì 3 giugno, alle ore 9.00, presso la Sala Consiglio del Comune di Acqui Terme (Palazzo Levi) inizia la XIX edizione della “Scuola di Alta Formazione di Acqui Terme”, con il coordinamento scientifico di Alberto Pirni, ricercatore in Filosofia morale all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. La nuova edizione si raccoglie nel titolo “I doveri e la ‘cosa pubblica’. Linee di etica per il cittadino e le istituzioni”. È rilevante sottolineare i patrocini istituzionali ricevuti dall’edizione 2019, come quelli della stessa Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), insieme a quelli di Fondazione Banca EticaSocietà Italiana di Filosofia PoliticaLions Club Acqui Terme Host. Accanto a quello del Comune di Acqui Terme, l’iniziativa si avvale dell’importante contributo del Lions Club Acqui Terme Host.

Dopo i saluti istituzionali, iniziano i lavori coordinati da Alberto Pirni. La relazione di apertura è affidata a Francesco Merloni, membro del Consiglio Direttivo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), per vagliare i doveri di comportamento dei funzionari pubblici dal punto di vista della disciplina giuridica che li individua e ne controlla il rispetto. Il punto di partenza diventa l’esercizio dei poteri pubblici da parte delle istituzioni e la necessità di garantire che esso sia, nello stesso tempo, funzionale (economico, efficiente, efficace) ed imparziale. La garanzia non può quindi limitarsi all’azione pubblica, ma deve risalire alla stessa organizzazione delle istituzioni pubbliche. Se da un lato si considerano i riferimenti costituzionali e della legge ordinaria, dall’altro, si analizzano i grandi valori che caratterizzano il lavoro pubblico. Così, infine si può comprendere il ruolo dei codici etici delle pubbliche amministrazioni.

È da questi temi, centrali per comprendere le problematiche legate alla gestione della “cosa pubblica”, che si inserisce l’intervento di Eugenio Bruti Liberatidell’Università del Piemonte Orientale, con l’intento di ampliare la discussione. Il pomeriggio, presso i locali di Palazzo Robellini, i lavori proseguono con la presentazione delle relazioni dei borsisti selezionati. 

Martedì 4 giugnoThomas Casadei dell’Università di Modena e Reggio Emilia prende in considerazione le questioni che sorgono dalla sempre più pervasiva virtualizzazione delle nostre esistenze e riflette sul ruolo che le istituzioni sono chiamate a svolgere per un’educazione da adottare nei diversi ambiti delle applicazioni web.  A seguire Roberta Sala, dell’Università Vita Salute – San Raffaele di Milano, cerca di approfondire i doveri legati all’“essere cittadino”. Doveri di cittadinanza che si manifestano nella reciprocità o, almeno, nella civiltà e tolleranza. Doveri che vogliono essere discussi sia nei confronti dei concittadini, sia nei confronti di coloro che chiedono di essere accolti come cittadini (stranieri, migranti, rifugiati). Doveri che mostrano la loro dimensione politico/morale. Al pomeriggio dello stesso giorno proseguono i lavori sempre presso la sede di Palazzo Robellini, ospitando una seconda sezione degli studi presentati dai borsisti.

Mercoledì 5 giugno, ultima giornata, si apre con la relazione di Salvatore Rizzello dell’Università del Piemonte Orientale, che discute l’intreccio tra sfera pubblica e corruzione. Quest’ultimo non pare confinabile all’interno delle dinamiche tipiche della criminalità organizzata, ma si mostra come fenomeno più esteso e pervasivo. L’obiettivo diventa cercare di restituire una visione d’insieme per la quale è necessario proporre un approccio storico che ne individui le cause ultime. L’eredità di un sistema basato sul latifondo è uno strumento per comprendere sia il differente sviluppo economico nel mezzogiorno, sia la persistenza di pratiche che sono diventate paradigmatiche nell’organizzazione criminale.

Marina Lalatta Costerbosa dell’Università di Bologna chiude quindi la XIX edizione della Scuola di Alta Formazione. La sua relazione si focalizza su un caso particolare di menzogna – la corruzione – con l’intento di mostrare come la stessa corruzione costituisca una specifica declinazione del mentire. Il tradimento interessato delle aspettative dell’altro, con le sue possibili conseguenze in termini di distruttività sociale, è ciò che può far rientrare la corruzione all’interno della più ampia categoria dell’inganno, mostrandone così la sua immoralità.

La partecipazione è libera e gratuita. Il corso è accreditato dal Comune di Acqui Terme e dall’Ordine degli Avvocati di Alessandria. Sono inoltre previsti CFU per studenti universitari, Docenti di ogni ordine e grado e professionisti che ne facciano richiesta.

Il programma completo della XIX Edizione della Scuola di Alta Formazione di Acqui Terme è reperibile su www.acquistoria.it.

Le sintesi delle relazioni che saranno presentate da parte dei docenti, accanto al precedente sito, saranno reperibili anche su sito: www.lancora.eu.

In foto: il Municipio di Acqui Terme (Alessandria)